7.10.06

Doping, un fenomeno in crescita

di Silvia Del Beccaro
Su 100 azioni antidoping, condotte in tutti gli ambiti fra la fine del 2004 e il 2005, ben il 70% delle irregolarità portate alla luce ha riguardato proprio le palestre. Sempre più persone infatti tendono ad assumere sostanze nocive per vedersi più gonfi, più muscolosi, più simili a dei body-builder. Il culto del fisico sta toccando gli eccessi, portando gli atleti ad iniettarsi innumerevoli quantità di ormoni, catastrofici per il proprio corpo.
Steroidi… Anabolizzanti… Già al solo pronunciarli, questi termini implicano in sé qualcosa di losco e pericoloso. Noti come sostanze con azione simile a quella dell’ormone maschile “testosterone”, l’uso di steroidi induce modificazioni fisiche, come ad esempio un aumento della massa muscolare e della forza, uno sviluppo dei caratteri sessuali primari e secondari (sviluppo dei genitali, timbro della voce, barba, distribuzione del grasso e dei muscoli), effetti su vari organi e tessuti (produzione dei globuli rossi, bilancio azotato ecc.).
L'uso terapeutico di steroidi anabolizzanti è sempre stato piuttosto raro e limitato: negli anni 60, ad esempio, prima che fosse disponibile l'ormone della crescita in forma ricombinante, l'ossandrolone è stato utilizzato per il trattamento della bassa statura nella sindrome di Turner. Oggi invece vengono esclusivamente utilizzati per la cura dell'angioedema ereditario, dell'ipogonadismo, dell'anemia aplastica, del cancro della mammella e di alcune forme di malattie croniche degenerative.
Purtroppo, contemporaneamente, negli ultimi decenni si è espanso sempre più il consumo di tali sostanze a scopo non terapeutico, in particolare per potenziare le proprie prestazioni fisiche. Non a caso l’assunzione di ormoni steroidei induce un aumento della massa muscolare e questo, a sua volta, consente di affrontare allenamenti più pesanti e di conseguenza miglioramenti più marcati derivanti dall'allenamento stesso nelle prove di scatto e potenza. Inaugurato dai pesisti sovietici negli anni ‘50, l’uso degli steroidi anabolizzanti si è diffuso anche ai pesisti di tutto il mondo e in seguito agli altri sport: ciclismo, nuoto, calcio, ecc… Addirittura oggi sta coinvolgendo anche i giovanissimi adolescenti che, presi dalla foga di imitare i leggendari Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger, si calano sostanze delle quali ignorano tutto: dall’utilizzo corretto e illegale agli effetti collaterali.
Le pratiche di doping più diffuse sono il doping ematico e le manipolazioni chimiche e fisiche dei campioni di urina. Nel primo caso, all’atleta vengono somministrate sostanze di sintesi correlate all’EPO per via endovenosa, che migliorano il trasporto di ossigeno nel sangue. Un’altra pratica è quella dell’autotrasfusione: l’atleta cioè, si sottopone a un prelievo di sangue, che, dopo essere stato adeguatamente conservato e non appena i globuli rossi sono tornati a livello normale, gli viene trasfuso nuovamente, ottenendo così un incremento del numero dei globuli rossi.
I rischi connessi al doping ematico includono reazioni allergiche, possibile trasmissione di malattie infettive, sovraccarico del sistema circolatorio e shock metabolico. Ma non è tutto. Le conseguenze degli anabolizzanti possono essere devastanti:

Effetti su organi riproduttivi e sfera sessuale

Oltre al già riferito rischio di infertilità, che può permanere a lungo anche dopo la sospensione del trattamento, gli androgeni possono promuovere la crescita del carcinoma (tumore) della prostata e della mammella. Inoltre, a causa della conversione periferica del testosterone in ormoni femminili, può verificarsi un paradossale effetto femminilizzante con aumento di volume della ghiandola mammaria (ginecomastia) e riduzione della potenza sessuale.

Effetti sul fegato

Il fegato è uno degli organi più sensibili all’azione degli anabolizzanti. Il grado di compromissione epatica può essere quanto mai vario, oscillando da una lieve alterazione della funzionalità, alla comparsa di cisti ematiche o di tumori.

Effetti sull’apparato cardio-vascolare

È possibile osservare un aumento della pressione arteriosa, probabilmente in rapporto alla ritenzione idro-salina e al tipo di attività fisica prevalentemente anaerobica praticata.

Effetti metabolici
L’uso prolungato di anabolizzanti è un fattore rischio per la comparsa di diabete mellito, soprattutto in soggetti con familiarità per tale malattia, come dimostrato da alterazioni nella tolleranza al glucosio. Inoltre, è spesso riscontrabile un aumento dei trigliceridi e del colesterolo ematici, fattori di rischio di vasculopatie.

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