(Nella foto la bellezza fragile di Lucy Gordon, attrice inglese tragicamente scomparsa di recente, che incarna alla perfezione la difficoltà di "essere giovani oggi")
Essere giovani e per di più universitari è già di per sé uno "status" ugualmente simbolico sia oggi che ieri, nel senso che è simbolicamente uguale per ogni epoca; è l'età dell'oro nella vita di un uomo e di una donna, dove si hanno intatte tutte le proprie energie e dove ci è ancora permesso sognare ad occhi aperti. Pieno di sogni e sognatori è Il circolo dei nichilisti. Ragazzi come me e voi, con un vulcano d'idee per la testa e una voglia matta di cambiare il mondo. Voglia che si ha solo a quest'età, prima che la disillusione s'impadronisca di noi e ci renda adulti. Spero che nello scrivere quest'opera di finzione letteraria sia riuscito a dare voce alla mia generazione e a tutti quelli che non si riconoscono nella gioventù asettica e amorfa stile "solitudine dei numeri primi", quella sì veramente nichilista! Perché non è vero che noi giovani non crediamo in niente e poi anche fosse, come insegna certa filosofia, il "niente" è pur sempre qualcosa ed è pur sempre meglio che non credere "affatto". Ad ogni modo io come autore, togliendo di mezzo ogni equivoco, vi garantisco che credo in qualcosa di "più" del "niente". A essere sincero credo in un mucchio di cose, altrimenti non avrei di certo scritto Il circolo dei nichilisti. Chi non ha niente da dire, non dice niente e basta. Chi ce l'ha – invece – trova sempre un'occasione per dire quel che ha da dire. In una cosa che le riassume bene tutte credo però più di ogni altra: "Credo nell'essere umano!"...