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19.9.08

Terza tappa di "CineFilosofando": simposio cinefilo.

di Silvia Del Beccaro



Dinamico, espressivo, coinvolgente. In occasione della sua prima conferenza brianzola - dopo le tappe di Civitanova Marche e Castelfidardo - Marco Apolloni ha dimostrato ancora una volta di saper essere una personalità intraprendente e brillante, culturalmente attiva e dalla parlantina sciolta - nonostante i suoi venticinque anni. Incalzato nel corso della conferenza da Giuseppe Girgenti, professore dell'Università "Vita-Salute" San Raffaele, l'autore di "CineFilosofando" ha intrattenuto il pubblico presente con una serie di approfondimenti relativi alle pellicole da lui trattate fra cui "Ghost Dog", "L'ultima tentazione di Cristo", "La Caduta" e "L'appartamento spagnolo". La serata è stata allietata dalla proiezione introduttiva di un breve video esplicativo (che ha riassunto in pochi minuti film e parole-chiave trattati nel libro), nonché da un omaggio donato ai due relatori dalla responsabile della biblioteca cesanese Myriam Colombo, prima organizzatrice della serata.

17.9.08

Presentazione "CineFilosofando" - Marco Apolloni - Cesano Maderno


Comune di Cesano Maderno
Biblioteca Comunale “Vincenzo Pappalettera”

presenta

“CineFilosofando – La vita è come un film”
Presentazione del libro di Marco Apolloni

GIOVEDI 18 SETTEMBRE 2008
Ore 21.00

Sala Pavoni c/o Biblioteca Civica “Vincenzo Pappalettera”
Via Borromeo, 5 - Cesano Maderno (Milano)

Modera: prof. Giuseppe Girgenti dell’Università “Vita-Salute” San Raffaele

***

Giovedì 18 settembre, alle ore 21.00, la “Sala Pavoni” della Biblioteca Civica cesanese di via Borromeo 5 ospiterà la presentazione del libro CineFilosofando (2008, Kimerik Edizioni) di Marco Apolloni. Dopo le affollate presentazioni di Civitanova Marche e Castelfidardo, questa nuova tappa del tour divulgativo del venticinquenne fidardense toccherà dunque Cesano Maderno, la città in cui ha vissuto e studiato negli ultimi due anni e in cui ha conseguito la laurea magistrale/specialistica lo scorso 14 luglio. «Trascorrere questi due intensi anni in Brianza è stata per me un’esperienza significativa, che mi lascerà dentro dei ricordi molto positivi. Soprattutto la gente, con cui ho avuto a che fare, mi si è rivelata quasi sempre disponibile e amicale. Inoltre, a Palazzo Borromeo ho avuto modo di affinare i miei strumenti di studio e di maturare come studioso» dichiara a tal proposito l’autore Apolloni.
La serata prevedrà la partecipazione del professor Giuseppe Girgenti, Ricercatore di Storia della Filosofia Antica presso la sede cesanese dell’Università “Vita-Salute” San Raffaele, che per l’occasione indosserà le vesti di moderatore.
CineFilosofando un saggio anticonvenzionale a cavallo fra cinema e letteratura, che analizza sette pellicole in maniera scorrevole e soprattutto evitando ogni riferimento puramente tecnico. Si tratta infatti di un testo che – a dispetto di quanto possa far intuire il titolo – è accessibile a tutti, in particolar modo a coloro che si ritengono dei veri e propri amanti della cinematografia in senso lato. Attraverso gli occhi di uno spettatore attento e al tempo stesso curioso di scovare sempre nuovi particolari, l’autore Marco Apolloni tenta di recensire le sette pellicole dando una spiegazione umanistica di esse, ricollegando i sette film alle rispettive epoche – dal Medioevo e l’era dei vichinghi all’epoca nazista e all’era odierna – e filosofie di vita – ad esempio, il sacrificio del samurai e il sacrifico messianico per il bene dell’umanità.
I film analizzati sono più o meno noti al grande pubblico e comprendono sia pellicole storiche che recenti realizzazioni. Ghost Dog, Donnie Darko, L’ultima tentazione di Cristo, Il tredicesimo guerriero, Tristano & Isotta, La caduta, L’appartamento spagnolo: sono tutti film conosciuti, per un motivo o per l’altro. Il primo parla di un samurai dei nostri tempi con le movenze di un rapper; il secondo tratta l’avventurosa esperienza dei viaggi nel tempo; il secondo il terzo racconta la storia di un dio che si è fatto uomo ed è morto per lavare i peccati degli uomini; il quarto è ambientato nelle lande brumose del nord in un’epoca buia, il Medioevo; il quinto riguarda una delle storie d’amore più famose, nonché tra le più tormentate di tutti i tempi; il sesto racchiude – per dirlo con Hannah Arendt – la «banalità del male» del Novecento, il nazismo; infine il settimo rappresenta un inno all’europeismo.

13.5.08

Sul grande schermo, la storia di Primo Carnera

di Silvia Del Beccaro

Torna a casa Renzo Martinelli. Ancora una volta. Come il figliol prodigo. Torna qui dove tutto è iniziato, dove ancora vive parte della sua famiglia, dove i suoi vecchi compagni di banco lo attendono in occasione di ogni nuova anteprima. L’avevamo lasciato con «Il mercante di Pietre» risalente al 2005 ed ora il regista cesanese è tornato per commentare la sua ultima pellicola, proiettata sabato scorso in anteprima italiana al cineteatro Excelsior. «Carnera – The walking mountain» è un film improntato sulla figura dell’omonimo pugile, Primo Carnera, vissuto agli inizi del Novecento. Diversi i parallelismi fra Martinelli e Carnera che emergono colloquiando a tu per tu con il regista: l’attaccamento alle origini, l’orgoglio di essere italiani, la profonda credenza in valori come quello familiare. Sia il regista che il pugile sono entrambi contrassegnati da forti legami con il loro vissuto. «La mia famiglia conta molto per me – spiega Renzo Martinelli –. Ho una moglie e tre figli che mi porto sempre dietro e con i quali cerco di spendere il maggiore tempo possibile, quando non sono occupato con un film. Ho un forte attaccamento alle mie radici. Il fatto stesso di tornare a Cesano ogni volta che esce un mio film lascia intendere quanto io tenga alla mia città».
«Carnera – The walking mountain» rievoca la storica figura di Primo Carnera, pugile nato il 25 ottobre 1906 a Sequals, un paese in provincia di Pordenone, e scomparso nel 1967. Nella pellicola di Renzo Martinelli si scoprono tutti i lati, più o meno nascosti, del carattere ma soprattutto della vita dell’atleta nostrano: l’ascesa, la popolarità, il titolo mondiale, il matrimonio, i figli. Gli alti e i bassi di una carriera che non fu certo tutta rosea. «Ciò che mi ha stupito e ispirato di questo personaggio è una frase che lui era solito dire. Carnera ripeteva che la sconfitta è tale solo se non ci si rialza dal tappeto. Credo che questa sia anche una splendida metafora di vita, che lui stesso ha saputo mettere in pratica. Carnera ha sacrificato se stesso e la sua vita per far star bene i suoi figli e permettere loro di avere una carriera futura. Entrambi non a caso hanno completato gli studi».
La particolarità di questo film è che è stato girato tutto in inglese, come altre pellicole di Martinelli, nonostante siano presenti diversi attori italiani. Lo stesso protagonista Andrea Iaia, due metri d’altezza per 126 chili, è di origini pugliesi. Ma allora a cosa è dovuta l’idea di girare un film in lingua? «Questione di mercato – replica semplicemente il regista –. Se produci una pellicola in lingua inglese puoi proporla ai mercati internazionali. Se la giri solamente in italiano riduci le tue possibilità da dieci ad una».

16.10.07

Il ritorno di Massimo Cacciari al San Raffaele

di Silvia Del Beccaro

«Il mio vero successore è Massimo Cacciari e sarà lui stesso, il prossimo 24 ottobre, ad annunciare le grandi novità pensate per questa facoltà». Così il rettore dell'Università Vita-Salute San Raffaele, don Luigi Verzé, ha introdotto una delle personalità più in vista d'Italia: Massimo Cacciari. Sindaco di Venezia e membro del corpo docenti dell'università cesanese, Cacciari è intervenuto martedì mattina tenendo la lezione inaugurale del nuovo anno accademico 2007-2008. «È un mio carissimo amico nell'anima – ha detto parlando di lui Verzé –. Ha voluto andare a Venezia per fare un po' di esperienza amministrativa, ma oggi è ritornato qui per dare una spolverata a questo ambiente e presentare un programma ben preciso». Don Luigi Verzé, tra le righe del suo discorso introduttivo, ha lasciato trapelare la prossimità di alcune rivoluzioni all'interno dell'università cesanese. Si è intuito, infatti, un rilancio della facoltà di filosofia – «madre di tutte le scienze» – e del San Raffaele, in senso lato. C'è chi pensa all'inserimento di una nuova facoltà umanistica e c'è chi crede in un eventuale ritorno di Massimo Cacciari quale preside di facoltà. Intanto la prima pietra è stata posata: la prossima creazione della editrice San Raffaele voluta dallo stesso rettore e da Cristina Poma – ex Editor Bompiani Tascabili. Tutto ciò a conferma del motto dell'università cesanese, che si riduce a due parole: «pensiero concreto». Tale concetto è stato ripreso anche nel discorso di Massimo Cacciari, che ha avuto per oggetto il filosofo Giambattista Vico – vissuto a cavallo fra Seicento e Settecento.

«Credo che quello trattato da Vico – ha detto il sindaco di Venezia – sia un tema rappresentativo del programma offerto dalla nostra facoltà. Questa lezione potrebbe essere intitolata “Contro la boria delle nazioni e contro la boria dei dotti”, criticando le nazioni poiché pretendono di essere ciascuna la custode del senso del mondo e criticando al contempo i dotti poiché pretendono di poter conoscere e visitare le tenebre delle nostre origini». Il suo discorso si è poi orientato sull'umana imbecillità e sulla differenza fra “verstehen” e “denken”, ovvero fra comprendere e pensare – cosa effettivamente possiamo sapere e cosa possiamo unicamente pensare. Una cosa è certa: sui banchi accademici della suggestiva Sala dei Fasti Romani, per un'ora e mezza, gli studenti hanno avuto davanti ai loro occhi non un politico ma un filosofo, non un docente ma un pensatore, non una celebrità ma un amante della filosofia intento a trasmettere la sua sapienza ad altri amanti della filosofia, come lui. A conclusione del suo intervento, poi, ha ripreso la parola don Luigi Verzè, il quale ha riconfermato quanto dichiarato in precedenza e ha aggiunto: «Se fossi papa, questa sarebbe la mia autentica enciclica per oggi e per domani».