di Silvia Del Beccaro
È un brugherese il direttore musicale dello spettacolo “La Tempesta”, in scena sabato 6 e domenica 7 maggio al Teatro Binario di Monza. La pièce shakespeariana, musicalmente parlando, è diretta proprio da Mauro Ermanno Giovanardi (ribattezzato con il nome di Joe), voce e autore dei “La Crus”.
Il leader storico della band non può che essere considerato un artista vero e proprio, a trecentosessanta gradi. Oltre ad essere un eccellente musicista, Joe da sempre è legato anche al panorama teatrale, avendo frequentato nel 1987 la scuola del Piccolo Teatro. Addirittura lui stesso ha dichiarato che molto probabilmente, se non avesse intrapreso al sua attuale ed appagante carriera musicale, si sarebbe dato alla recitazione. A ulteriore dimostrazione di questo suo spirito eclettico, oltre ad una manifestata passione per il teatro, Mauro Ermanno Giovanardi ha voluto curare anche la direzione artistica di un nuovo festival di musica e letteratura, dal quale è appena tornato.
«Il teatro mi piace moltissimo. Praticamente preferisco uscire e andare a teatro, piuttosto che al cinema. A dire il vero è tantissimo che non vado a vedere un film, perché te lo puoi vedere a casa; una compagnia teatrale invece no. Questo è il bello e l'essenza del teatro: ogni sera è diversa dalla precedente».
Un brugherese direttore musicale di una pièce storica, come "La Tempesta" shakespeariana... Che effetto fa?
«Innanzitutto è stato un lavoro d'equipe con Fabio Barovero (mente musicale dei "Mau Mau" e autore di colonne sonore importanti e premiate come "Provincia Meccanica", "La Febbre", "Dopo Mezzanotte" e molte altre) e Gionata Bettini (programmatore e fonico già dei "La Crus"). Io avevo la responsabilità maggiore e la direzione musicale, ma tutto è stato fatto in completa armonia e soprattutto siamo stati così entusiasti del lavoro, che abbiamo incredibilmente fatto tutto in una decina di giorni. Forse anche meno. E non capita praticamente mai! Le indicazioni e le suggestioni dateci da Francesco e Ferdinando ci hanno intrigato un sacco ed è stato bellissimo immergersi in un altro modo di lavorare sulle musiche, rispetto a quando realizzi canzoni. E poi i personaggi e le atmosfere de "La Tempesta" hanno fatto il resto...»
Sei un amante di Shakespeare?
«Si, molto. Ho appena visto la versione di "Edoardo II" di Antonio Latella con un fantastico Marco Foschi... Molto bella». Comunque avevo già fatto anni fa, sempre con Ferdinando Bruni, uno spettacolo sui sonetti di Shakespeare che si chiamava "Tutti i giorni sono notti".
Hai già diretto altri spettacoli teatrali?
«In questo senso no. Ma anni di concerti coi "La Crus" - in ogni tipo di situazione, dal club al teatro al Festival estivo, dai concerti del 1° maggio alle esibizioni in luoghi molto intimi e soprattutto col mio ultimo progetto "Cuore a Nudo" - sono stati una palestra importantissima, e mi hanno aiutato a sviluppare l'idea di spettacolo: cosa funziona e cosa no, come far risaltare alcuni aspetti piuttosto che altri... Insomma di capire meglio l'atmosfera da creare».
Da quanti anni sei inserito in questo circolo?
«Da più di 20 anni lavoro nel campo della musica e da quasi dieci nel teatro».
Come mai hai deciso di accettare la direzione musicale de "La tempesta"?
«Perché era un'opportunità interessantissima di sviluppare, come dicevo prima, le possibilità espressive non legate al concetto di musica per sole canzoni, ma a un mondo musicale apertissimo».
Non ti sembra assurdo che sia un teatro monzese a dover ospitare uno spettacolo diretto musicalmente da un brugherese, e non il teatro di Brugherio?
«Non è molto strano... Magari suoni in Germania, a Siracusa, ad Aosta, in Norvegia e a Trieste, magari anche a Monza, ma non ad un chilometro da casa... Gli scherzi della vita! E poi non si dice che "nessuno è profeta in patria"? Fortunatamente ho fatto cose anche molto più importanti. Abbiamo vinto due volte il "Premio Tenco", una volta il "P.I.M.", il "Premio Ciampi", siamo stati 6 volte al I maggio in p.zza S. Giovanni, abbiamo fatto concerti con orchestre importantissime, abbiamo avuto come ospiti ai nostri concerti Gino Paoli, Patti Pravo, Carmen Connsoli, Nada, Mario Venuti eppure non ho mai suonato nel paese dove sono cresciuto».
Qual è il tuo genere teatrale preferito?Diciamo che il lavoro fatto da alcune compagnie mi piace più di altri.
«L'Elfo, Latella, Raffaello Sanzio, La Valdoca... il teatro d'avanguardia che si è messo in gioco affrontando i grandi autori classici. Mi interessa questo tipo di percorso.»
E musicalmente parlando?
«Da un pò di anni sono praticamente onnivoro e mangio poco: nel senso che ascolto molta meno musica di prima, ma di tutto. Molte colonne sonore, canzoni con grandi voci ( N. Cave, L. Cohen, S. Walker, T. Waits, Elvis), elettronica sperimentale, musica etnica e e un sacco di demo che mi mandano i gruppi esordienti da tutt'Italia».
Preferisci il concerto allo spettacolo teatrale? O le soddisfazioni si equivalgono in entrambi i casi?
«Troppo belle e troppo diverse tutte e due. Il silenzio sacrale e la magia della sala da teatro, il sudore, il calore e il casino del pubblico nel club: entrambe necessarie».
Hai lasciato temporaneamente il gruppo o porti avanti entrambe le cose?
«No no, i La Crus sono solo fermi per qualche settimana perchè maggio è un mese di passaggio. Troppo caldo per i club, troppo presto per il concerti all'aperto. Ricominciamo il 25 al "Festival di Musica" di Mantova e poi si suona tutt'estate».
A quali progetti stai lavorando attualmente?
«Ad un paio di cose a cui tengo tantissimo. Una è appena finita, ed è il "Festival di Musica e Letteratura" di Rimini, che si chiama "Assalti al Cuore", Festival di cui ho la direzione artistica. Una manifestazione molto grossa ed importante arrivata alla seconda edizione che ha già ospitato artisti come Vinicio Capossela, Stefano Benni, Edoardo Sanguineti, Blixa Bargeld, Fabio De Luigi, Elio Pagliarani, La Socìetas Raffaello Sanzio, Motus, Andrea Chimenti, Alessandro Piperno, La Valdoca, Elena Bucci, e molti altri... Anche quest'anno è andata benissimo e spero diventi una realtà sempre più importante per i prossimi anni. La seconda iniziativa a cui tengo è il progetto "Cuore a Nudo", spettacolo che porto in giro da un pò di tempo e che vedrà la luce discograficamente nel prossimo autunno per la Fandango. A proposito... sempre con Ferdinando Bruni, dal 9 al 13 Maggio, saremo al Teatro Leonardo a Milano per una versione inedita e particolare di questo spettacolo ("Cuore a Nudo"), che per l'occasione avrà il sottotitolo "Un concerto per Milano", dove tutte le letture saranno di autori milanesi che raccontano i vari aspetti, angolature e sfumature della città, con la regia di Francesco Frongia.