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25.4.08

"CineFilosofando" a Castelfidardo.

Comune di Castelfidardo
Biblioteca Comunale

presenta

“CineFilosofando – La vita è come un film”
Presentazione del libro di Marco Apolloni



LUNEDI 28 APRILE 2008
Ore 21.15

Sala della Musica c/o “OnStage Club”
Via Soprani, 16 - Castelfidardo (Ancona)

Modera: Paola Mancinelli

Per informazioni: 338.4497603; e-mail: silandgreg@hotmail.com


Lunedì 28 aprile, alle ore 21.15, il locale “OnStage Club” di via Soprani 16 a Castelfidardo (An) ospiterà la presentazione del libro CineFilosofando (2008, Kimerik Edizioni) di Marco Apolloni. Dopo la soddisfacente presentazione di Civitanova Marche, questa seconda tappa del tour divulgativo del ventiquattrenne fidardense toccherà dunque la sua Città, Castelfidardo, da cui Marco Apolloni proviene. «Sono ormai diversi anni che vivo fuori casa per motivi di studio, ma devo ammettere che il mio cuore è sempre rimasto qui – svela l’autore –. Forse è anche per questo che l’idea di ritornare a casa, per presentare il mio libro davanti a un pubblico amico mi fa provare una sensazione bellissima». La serata prevedrà la partecipazione di Paola Mancinelli, studiosa fidardense che per la serata indosserà le vesti di moderatrice.
CineFilosofando un saggio anticonvenzionale a cavallo fra cinema e letteratura, che analizza sette film in maniera scorrevole e soprattutto evitando ogni riferimento puramente tecnico. Si tratta infatti di un testo che – a dispetto di quanto possa far intuire il titolo – è accessibile a tutti, in particolar modo a coloro che si ritengono dei veri e propri amanti della cinematografia in senso lato. Attraverso gli occhi di uno spettatore attento e al tempo stesso curioso di scovare sempre nuovi particolari, l’autore Marco Apolloni tenta di recensire le sette pellicole dando una spiegazione umanistica di esse, ricollegando i sette film alle rispettive epoche – dal Medioevo e l’era dei vichinghi all’epoca nazista e all’era odierna – e filosofie di vita – ad esempio, il sacrificio del samurai e il sacrifico messianico per il bene dell’umanità.
I sette film analizzati sono più o meno noti al grande pubblico e comprendono sia pellicole storiche che recenti realizzazioni. Ghost Dog, Donnie Darko, L’ultima tentazione di Cristo, Il tredicesimo guerriero, Tristano & Isotta, La caduta, L’appartamento spagnolo: sono tutti film conosciuti, per un motivo o per l’altro. Il primo parla di un samurai dei nostri tempi con le movenze di un rapper; il secondo tratta l’avventurosa esperienza dei viaggi nel tempo; il secondo il terzo racconta la storia di un dio che si è fatto uomo ed è morto per lavare i peccati degli uomini; il quarto è ambientato nelle lande brumose del nord in un’epoca buia, il Medioevo; il quinto riguarda una delle storie d’amore più famose, nonché tra le più tormentate di tutti i tempi; il sesto racchiude – per dirlo con Hannah Arendt – la «banalità del male» del Novecento, il nazismo; infine il settimo rappresenta un inno all’europeismo.

6.4.08

“La vita è come un film”

Libreria “Arcobaleno”

presenta

“La vita è come un film”
Presentazione del libro CineFilosofando
di Marco Apolloni

DOMENICA 13 APRILE 2008
Ore 18.00
Libreria “Arcobaleno”
Corso Umberto I, 180 - Civitanova Marche (Macerata)


*** *** ***


Domenica 13 aprile, alle ore 18.00, la Libreria “Arcobaleno” di Civitanova Marche ospiterà la presentazione del libro CineFilosofando (2008, Kimerik Edizioni): un saggio anticonvenzionale a cavallo fra cinema e letteratura, che analizza sette film in maniera scorrevole e soprattutto evitando ogni riferimento puramente tecnico. Si tratta infatti di un testo che – a dispetto di quanto possa far intuire il titolo – è accessibile a tutti, in particolar modo a coloro che si ritengono dei veri e propri amanti della cinematografia in senso lato. Attraverso gli occhi di uno spettatore attento e al tempo stesso curioso di scovare sempre nuovi particolari, l’autore Marco Apolloni tenta di recensire le sette pellicole dando una spiegazione umanistica di esse, ricollegando i sette film alle rispettive epoche – dal Medioevo e l’era dei vichinghi all’epoca nazista e all’era odierna – e filosofie di vita – ad esempio, il sacrificio del samurai e il sacrifico messianico per il bene dell’umanità.
«Sono fiero di questa mia pubblicazione – dichiara l’autore al riguardo –, che raccoglie in gran parte materiale già abbozzato nel sito internet di mia creazione, NoIperborei, che nel variegato panorama della rete ha già riscosso un discreto successo. Naturalmente l’idea di raggrupparlo in un testo organico mi è stata suggerita dai numerosi commenti scaturiti dai visitatori virtuali. Perciò mi sono detto: “Perché non proporlo?”. La casa editrice Kimerik si è dimostrata subito disponibile e ne sono stato lusingato. Inoltre il fatto di poter presentare il mio libro a Civitanova Marche è per me motivo di soddisfazione, in quanto è la città da cui proviene la mia famiglia paterna e per motivi affettivi sono molto legato ad essa. Ringrazio dunque la Libreria “Arcobaleno” per avermi offerto la possibilità di iniziare il mio “tour” divulgativo proprio qui».
I sette film analizzati sono più o meno noti al grande pubblico e comprendono sia pellicole storiche che recenti realizzazioni. Ghost Dog, Donnie Darko, L’ultima tentazione di Cristo, Il tredicesimo guerriero, Tristano & Isotta, La caduta, L’appartamento spagnolo: sono tutti film conosciuti, per un motivo o per l’altro. Il primo parla di un samurai dei nostri tempi con le movenze di un rapper; il secondo tratta l’avventurosa esperienza dei viaggi nel tempo; il terzo racconta la storia di un dio che si è fatto uomo ed è morto per lavare i peccati degli uomini; il quarto è ambientato nelle lande brumose del nord in un’epoca buia, il Medioevo; il quinto riguarda una delle storie d’amore più famose, nonché tra le più tormentate di tutti i tempi; il sesto racchiude – per dirlo con Hannah Arendt – la «banalità del male» del Novecento, il nazismo; infine il settimo rappresenta un inno all’europeismo. Insomma, in queste pellicole si affrontano tematiche di una tale densità contenutistica, che a volte si sono tralasciati – volutamente – certi aspetti nondimeno interessanti di ognuna; ma ciò solo per favorire il disegno di più ampio respiro dell’opera. Tutti e sette i saggi, però, intrattengono fra loro un proficuo rapporto intertestuale, ossia condividono un “comune denominatore” e rispondono al medesimo adagio: la vita è come un film...

1.10.06

Perché questo Blog?

La risposta è molto semplice: “perché no?” Conosciamo un aneddoto riferito al migliore, secondo noi, Presidente che gli Stati Uniti abbiano mai avuto, vale a dire John Kennedy, il quale pare che per rispondere ad una domanda si servì di una contro-domanda, stupendo cosicché un po’ tutti e chiarendo che per lui il punto non era tanto nel "perché uno fa quel che fa", ma quanto nel "perché non dovrebbe farlo". Non so voi, ma noi troviamo una simile risposta assolutamente inequivocabile, di quelle che non lasciano spazio alcuno alle repliche. Forse un altro tipo di risposta altrettanto efficace sarebbe potuta essere: “Il fatto che molti stiano zitti, non vuol mica dire che anche noi dovremmo comportarci altrettanto…”. Comunque sta di fatto che tra il fare e il non-fare le cose, noi abbiamo preferito la prima possibilità. La nostra imprescindibile volontà sta appunto nel aver voluto infrangere lo status quo che ci teneva imprigionati nella sua stritolante morsa e che ci rendeva delle bestie-benpensanti del tutto inattive.
Proprio questa sensazione di disfatta predominante in molti di noi-membri delle nuove generazioni, ci ha fornito un’indubbia motivazione in più per dar fondo al nostro pur limitato bagaglio culturale e attingere al serbatoio inesauribile dei nostri pensieri “palpitanti”, così come lo sono anche le nostre viscere. Poi se vogliamo aggiungere anche l’inesauribile sete di conoscenza che ci contraddistingue, uno ad uno, ecco qua che il passo successivo è stato pressoché inevitabile da parte nostra: ovvero dare alla luce questo ambizioso Blog.
Il nome NoIperborei è un velato omaggio al filosofo le cui parole ci hanno più ispirato a spingerci ben oltre il confine di demarcazione dell’orizzonte, smascherando le insulse balordaggini di questo trip allucinatorio che è la nostra Vita… Perciò, ecco qua che vorremo lasciarvi la testimonianza diretta delle parole di questo imprescindibile “maestro del sospetto”, nonché immortale autore dell’opera forse più fraintesa che sia mai stata scritta, L’Anticristo, che è e resterà eternamente un omaggio insuperato alla più “bella anima” che abbia mai calpestato la superficie del nostro “usurpato” Globo terracqueo. Vi riportiamo qui di seguito un intero paragrafo di questa opera alquanto contraddittoria, con la speranza-ultima-a-morire che ne facciate un buon uso…

I

Guardiamoci in faccia: siamo iperborei. Siamo ben consapevoli della diversità della nostra esistenza. “Né per terra né per mare troverai la strada che conduce agli iperborei”: già Pindaro riconosceva questo di noi. Oltre il nord, oltre il ghiaccio e la morte: la nostra vita, la nostra felicità… Abbiamo scoperto la felicità, conosciamo la via, abbiamo trovato l’uscita per interi millenni di labirinto. Chi altri l’ha trovata? Forse l’uomo moderno? “Non so che fare; sono tutto ciò che non sa che fare”, sospira l’uomo moderno… E’ di questa modernità che c’eravamo ammalati, della putrida quiete, del vile compromesso, di tutta la virtuosa sporcizia del moderno sì e no. Una simile tolleranza e langeur di cuore, che “perdona” tutto perché “comprende” tutto, è scirocco per noi. Meglio vivere in mezzo ai ghiacci che tra le virtù moderne e gli altri venti del sud!… Eravamo abbastanza coraggiosi, non risparmiavamo né noi stessi né gli altri: eppure per lungo tempo non abbiamo saputo in che cosa impegnare il nostro coraggio. Eravamo diventati tristi e ci chiamavano fatalisti. La nostra fatalità era la pienezza, la tensione, il ristagno delle nostre forze. Eravamo assetati di lampi e di azioni. Soprattutto ci tenevamo il più possibile lontani dalla felicità dei deboli, dalla “rassegnazione”… Ci fu una tempesta nella nostra atmosfera, la natura che noi siamo s’oscurò, perché non avevamo una via. La formula della nostra felicità: un sì, un no, una linea retta, una meta… (*)



Con molta probabilità un popolo iperboreo è verosimilmente esistito. Il brano qui di seguito trasposto è quanto di più sintetico abbiamo trovato per avvalorare una tale “fantasiosa” ipotesi…

DENEN: Danen, Danuna, Danai (gli stessi Sher-Dan), probabilmente si unirono agli Ebrei nell’Esodo, formando o aggiungendosi alla tribù di Dan, dalla quale si staccarono per andare a “vivere sulle navi” una volta arrivati in Palestina e scomparendo poi misteriosamente. Ma è probabile che salpassero per la Sardegna per poi colonizzare le terre del Nord-Europa, da dove ripartivano coi loro alleati per imprese di conquista e di pirateria. Forse i fantastici Iperborei spesso nominati dai Greci altri non erano che i Danen abitatori delle Isole del Settentrione. Ricordiamo che i primi colonizzatori dell’Irlanda furono, secondo la mitologia, i Tuatha de Danan e che la Grande Madre di tutti gli Dei era in Irlanda Danu e in Inghilterra Dona. (*)