25.9.07

Il pittore delle processioni

di Silvia Del Beccaro

Il pittore monzese Angelo Carlo Galbiati era noto come “il pittore delle processioni”, perché i suoi dipinti erano chiaramente ancorabili alla tematica religiosa. Citato nei più rinomati quotidiani locali dell'epoca, chiamato ad esporre perfino nelle invarcabili Gallerie Vaticane, Angelo Carlo Galbiati rientra in quella generazione che si è affacciata all'arte dopo la prima guerra mondiale – come ricorda Mauro Corradini, docente di storia dell'arte presso l'Accademia di Belle Arti di Brescia. Ventenne nel 1914, ha vissuto la tragica esperienza di una guerra dolorosa e dai forti impatti emotivi. Oggi, ottant'anni dopo quel tragico evento e a cinquant'anni dalla sua morte (1956), figli e nipoti lo vogliono ricordare dedicandogli una modesta ma rappresentativa antologica della sua carriera. Goffredo, Renata, Barbara e Andrea si sono uniti per celebrare il cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, con l'intento di riportare alla luce una storia nascosta da anni: una vita fatta di lavoro e di passione, di tenace fatica e di emozioni, oggi ripercorribile solamente attraverso i dipinti del monzese.

La sua formazione si attua nel clima di una città di provincia, dalle illustri vicende artistiche; a monte la presenza e l'eco di Mosé Bianchi, da cui discende un ultimo romanticismo non di maniera, ma nemmeno innervato sulle implicazioni inquietanti che sommuovono il parallelo ambiente tedesco dei cosiddetti “tedesco-romani”, da Bocklin a Klinger. Il clima culturale che circonda Galbiati appare da un lato costruito sulla sensibilità estenuante di un romanticismo che cerca il sentimento delle cose, e dall'altro sulla facilità di dar figura e forma all'immagine.

La grande stagione di Galbiati si colloca nei due decenni trenta e quaranta, segnato il secondo ancora dalla tragedia della seconda guerra mondiale, che non arresta – almeno fino al 1942 – l'inesauribile attività espositiva del pittore.

Successivamente, al di là di una sua privata tensione di natura sinceramente religiosa, dal punto di vista professionale, esiste tutto un mondo paesaggistico che appare dominante e colloca Galbiati all'interno di quel “secondo impressionismo” – per quel ritorno ad una ripresa del tono.


L'esposizione rimarrà allestita dino al 7 novembre 2007 presso la Galleria d'arte Abb Brescia, in vicolo delle Stelle 4 (via Martiri della libertà). Gli orari di visita sono i seguenti: 15.30 – 19.30 (lunedì chiuso). I parenti ringraziano Vasco Fratti (presidente Abb) e Mauro Corradini (sopra citato). Alcune opere dell'artista sono pubblicate sul sito www.andreagalbiati.com.

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