2.2.07

Michele Placido interpreta Pirandello

di Silvia Del Beccaro

Occorrono poche parole per definire un personaggio eclettico come Michele Placido, di recente interprete di “Notturno pirandelliano”. Umile, come pochi nel suo campo, Placido è un maestro della recitazione; sa adattarsi a qualsiasi genere teatrale con un’immediatezza da record, sebbene lui stesso dichiari quanto sia necessario continuare a studiare non curandosi dell’età. Profondo, nello sguardo e nelle parole, l’attore si presenta al pubblico sempre con grande semplicità e garbo.

I testi interpretati da Michele Placido nel “Notturno pirandelliano” affrontano rispettivamente temi come il desiderio di alienazione (La carriola) e la volontà di affrontare la morte (L’uomo dal fiore in bocca).

Abbiamo domandato all’attore se tali tematiche possano essere definite ancora attuali.

«Assolutamente sì. I testi elaborati dai nostri autori classici sono sempre attuali, perché riescono a portare a galla situazioni che si ripetono nella storia dell’uomo. In fondo, le questioni sono più o meno sempre le stesse. “La carriola”, ad esempio, racconta lo stato d’animo di un uomo, costretto a vivere una vita che non ha mai desiderato. Pirandello, infatti, presenta un personaggio ricco, con una carriera, un padre di famiglia: un uomo che ha tutto, insomma… Peccato che lui non abbia mai sognato nulla di tutto ciò».

“L’uomo dal fiore in bocca”, invece, perché può essere considerato attuale?

Qui Pirandello propone la vicenda di una persona che sa di dover affrontare presto un appuntamento con la morte. Questa consapevolezza scatena in lui una serie di domande irrisolvibili, quesiti rivolti all’aldilà. Il protagonista ha paura infatti di cosa verrà dopo la morte, e ne parla con un po’ di cinismo proprio per il terrore dell’ignoto. Il fatto che lui chieda ad uno sconosciuto di contare i fili dei cespugli d’erba e paragonarli agli anni che gli restano da vivere, simboleggia la volontà di prolungare il più possibile la propria esistenza ed esprime allo stesso tempo il desiderio di rinviare l’appuntamento con la morte.

Al termine del “Notturno pirandelliano” ha dedicato qualche minuto in ricordo di Giovanni Paolo II. Insieme a Suo fratello, infatti, ha letto alcune poesie del vecchio Papa, mentre una Sua collega ha interpretato una canzone tratta dal musical Jesus Christ Superstar. Ma Lei, Sig. Placido, come ha affrontato quel momento?

Mi sento di vivere in comunione con tutti, cristiani e non. Penso che quando un uomo della grandezza del nostro Papa scompare, lascia sempre un’impronta gigantesca nelle nostre vite e allo stesso tempo un vuoto nel nostro futuro. Credo che dopo la sua morte siamo diventati tutti un po’ “orfani”. Anche se, probabilmente, è proprio questo grande vuoto che ci spinge a sperare che il pensiero di Giovanni Paolo II rimanga vivo nel tempo. Nel mio piccolo, anche io mi auguro che le sue idee resistano con il trascorrere degli anni. Ho appositamente utilizzato l’aggettivo “nostro” per definire il Papa, in quanto credo che Giovanni Paolo II, in un modo o nell’altro, sia appartenuto alla storia di tutti noi.

A conclusione del Suo spettacolo, in una recente apparizione, si è soffermato sull’importanza di quei teatri provinciali, che, seppur periferici, riescono sempre a mettere in cartellone spettacoli di qualità. Dal Suo punto di vista di attore, come definirebbe queste strutture?

Delle “perle”: non rare, però se non altro alcune delle poche “perle” del teatro italiano. Senza dubbio parte del merito va agli organizzatori, anche se tengo a precisare che il ruolo del pubblico in questo caso è indispensabile. La fortuna di alcune piccole città è quella di raccogliere spettatori colti, preparati ad affrontare stagione teatrali variegate e ricche, attraverso le quali poter apprezzare qualsiasi genere. E’ una qualità rara, che magari teatri di fama più rinomata non si possono permettere. Alcuni centri periferici, ad esempio, non hanno nulla da invidiare al cartellone dell’Eliseo di Roma o del Manzoni di Milano, ai quali è decisamente superiore, se non altro da un punto di vista di scelta intellettuale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

http://loscopritoredianime.blogspot.com

Spero che quesot gesto non dia fastidio... In tal caso mi scuso, ma il mio blog è appena partito e cercavo di facilitare un pò le cose...

Se vi va di likarmi....