3.10.06

Filosofia di un eretico

di Marco Apolloni


La filosofia è la più grandiosa eresia...
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Ciascuno non può fare a meno di giudicare, poiché il giudizio è parte integrante di noi. Perciò principalmente viviamo per giudicare quel che vediamo coi nostri occhi, gli altri e soprattutto noi stessi. Non a caso la Bibbia, ch’è il Libro dei libri, rimanda le sorti dell’umanità al Giudizio Universale.

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Ci pensate, una setta massonica come quella cristiana riuscì a minare nelle fondamenta per poi far affondare addirittura una colossale Atlantide imperiale, come la Roma dei Cesari, arrivando persino a volgarizzarla nella forma come anche pure nella sostanza; fino ad ottenere la degradata Roma dei Papi, roba da non crederci. Come disse Dostoevskij, il Papato romano altro non è che la continuazione dell’Impero romano d’Occidente.

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Volete sapere qual è la mia opinione sulla filosofia? Ognuno può ricavarne quel che gli pare e piace. Proprio in ciò costituisce il suo bello, se non altro non ha la presunzione di spacciare per vere certe menzogne, come invece fa la religione.

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Il puro spirito è mera finzione. Non c’è niente di puro nello spirito, semmai solo l’impurità di chi lo afferma. E non ci sono creature più pure delle meretrici, che quanto meno fanno del bene. Del resto gente come Gesù di Nazareth o Simone di Samaria ci avevano visto giusto, duemila anni fa, con le loro rispettive Maria di Magdala ed Elena di Tiro.

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Chi sarà mai poi questo Dio o Zio, io proprio non lo so né mi ci arrovello il cardine per sforzarmi di conoscerlo. Poiché se è vero come raccontano alcuni che Egli è puro Nous – dal greco Intelletto – come si fa, dico io, a conoscere ciò di cui è fatta la conoscenza stessa? Semmai la sua essenza potrebbe venire colta solto mediante la nostra facoltà intuitiva. Ma l’intuizione si sa, non è dote naturale di tutti: c’è chi ce l’ha e chi no. Aveva ragione Heidegger ad affermare che chi, meglio dei poeti, può fare da tramite con il Divino!? Ci basti sapere che lassù c’è un Occhio Vivente che ci osserva, per dirlo con il mio amico Gian Giacomo Rousseau. Probabilmente Dio, ammesso che esista, come unica occupazione ha quella di osservarci e fulminarci con il suo sguardo penetrante in caso combinassimo qualche pasticcio dei nostri oppure di strizzarci l’occhio quando ne combiniamo una giusta. In ogni caso andatevi ad ascoltare la bellissima canzone Eye in the sky degli Alan Parson Project. Potreste avere una vera e propria folgorazione in proposito! Nessuno può conoscere Dio, sostengono gli gnostici, già un po’ come chi vorrebbe conoscere il Tempo, che non fa manco in tempo – perdonate il gioco di parole – a nominarlo che subito gli sgattaiola via.
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Se la Metafisica è morta insieme a Dio, allora si può sapere che diamine ci stanno a fare i filosofi? Ve lo dico io: grazie ad essi la gente s’interroga ancora sulla propria infausta condizione umana, invece che preoccuparsi unicamente a viverla. Se casomai divenissi un filosofo, mi son sempre detto, per prima cosa vorrei abrogare qualsivoglia filosofia assoluta. Per ognuno, infatti, esiste una sola filosofia: la propria! Rifacciamoci indietro, il primo filosofo occidentale Socrate – ammesso non sia solo il frutto della fertile vena letteraria platonica, come affermano alcuni – d’altronde è stato molto chiaro in questo, ossia bisogna fare della propria vita la propria filosofia. Dunque occorre vivere e filosofare insieme, alla maniera greca. In definitiva: la filosofia non è che il ripensamento della vita stessa. Infatti si fa della filosofia per rivivere la propria vita in misura tale da renderla un’esperienza davvero unica e impareggiabile.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Super color scheme, I like it! Good job. Go on.
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