2.6.06

Armando Spataro difende la Magistratura dalle accuse del premier

Mentre da un lato il premier si affanna a rilasciare dichiarazioni accusatorie nei confronti della magistratura italiana, dall’altro c’è chi, fortunatamente, difende questo ordine, autonomo e indipendente da ogni altro potere. Armando Spataro, Procuratore aggiunto di Milano, è recentemente intervenuto in una cittadina dell’hinterland milanese, difendendo a spada tratta l’organo per il quale lavora da più di trent’anni.

Ritengo sia importante incontrare i cittadini per far capire come funziona il sistema giudiziario. Spesso infatti il nostro mondo, oltre ad essere difficile da comprendere, è esposto ad attacchi e accuse volgari che gettano fango sul vero ruolo della magistratura.

A seguito di leggi come quella “Pecorella” sull'inappellabilità, che prende il nome dall’omonimo deputato Gaetano Pecorella, la Magistratura oggi ha le mani abbastanza legate. Tale provvedimento, infatti, prevede che, nel caso in cui il Tribunale assolva l’imputato, il Pubblico ministero non possa più presentare ricorso in appello. A meno che non emerga una prova che debba essere considerata “decisiva”. Altrimenti l’unica soluzione che rimarrà alla pubblica accusa sarà quella di rivolgersi alla Corte di Cassazione. Tutto questo, oltre ad essere di dubbia costituzionalità, limita in maniera estrema i compiti della Magistratura.

Diciamo che vi sono degli obiettivi ostacoli. Diciamo anche che abbiamo alle spalle cinque anni di devastazione del sistema della giustizia penale, a seguito di leggi che non rispecchiano gli interessi generali, ma piuttosto rispecchiano gli interessi di pochi. Io dissi questo quando facevo parte del Consiglio Superiore della Magistratura e lo confermo ora che sono dirigente dell’Associazione Magistrati Italiani. Io credo che non solo la legge “Pecorella”, ma anche quella sul falso bilancio, quella relativa alla riforma dell’ordinamento giudiziario e quella sulla legittima difesa – che è stata approvata su precisa richiesta della Lega – siano leggi che debbano essere cancellate, in un prossimo futuro, se vogliamo riportare gli standard del rispetto delle regole in Italia a livelli internazionalmente riconosciuti. Anche perché a questo proposito, attualmente, ci sono seri problemi.

In un suo discorso, Armando Spataro ha accennato al fatto che il nostro sistema è molto apprezzato all’estero. Si sarà riferito alla Magistratura o al sistema politico?

Parlo della Magistratura. Avevate avuto dei dubbi?!

Questa innocua provocazione voleva solo essere un punto di partenza per capire se davvero il nostro sistema giudiziario sia così tanto apprezzato all’estero.

Assolutamente sì. Su questo non faccio né retorica né sciovinismo. Io sono Pubblico ministero da trent’anni ormai, eccetto i quattro anni passati al Consiglio Superiore. Ho trascorso molto tempo nel settore dei rapporti internazionali e posso affermare con sicurezza che in molti Paesi stranieri il nostro sistema viene visto come un modello da seguire. Ovviamente parte del merito va anche ai nostri Corpi di Polizia, non solo alla Magistratura.

Sicuramente un bel traguardo per il sistema italiano, che però ha conquistato questo titolo dopo anni e anni di duro e faticoso lavoro.

Evidentemente l’esistenza di fenomeni criminali di alto livello in Italia, compreso il terrorismo delle Brigate Rosse, ha fatto maturare anticorpi efficaci.

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