
Frittate a parte, il caso-Campania è un affare serio, senza scherzi. Tutti che vogliono crocifiggere quel “verginello” di Bassolino, ma suvvia siamo seri: può un solo capro espiatorio c'entrare con tutta quella montagna di rifiuti che sta deturpando in saecula saeculorum l'immagine della regione Campania e con essa dell'Italia intera, da Bolzano ad Oristano? Personalmente non ci credo. Quel che credo è che abbiamo toccato l'apice della follia, il punto di non ritorno, oltre il quale peggio non si può neppure immaginare. Il “nuovo” – si fa per dire – Presidente del Consiglio Berlusconi ha giurato solennemente durante un suo comizio pre-elettorale, che se il popolo italiano lo avesse eletto per la terza volta su cinque allora lui per prima cosa avrebbe decentrato a Napoli il Suo governo democraticamente eletto. Al solo sentir nominare la capitale sudista alcuni suoi alleati sono montati su tutte le furie. Un tizio, in particolare, con la bava alla bocca peggio di un cane-rabbioso ha minacciato d'imbracciare i fucili per dare una lezione di quelle che non si dimenticano a quei meridionali di m... Nel frattempo un altro alleato un tal Lombardo, di nome ma non di fatto, ha viceversa mobilitato un esercito di vespri siciliani armati di cannoli in segno di protesta pacifista contro i mastini della guerra nordici, minacciando il blocco totale dell'esportazione dolciaria. Mentre lo zio Walter ha modificato per l'occasione il suo celebre motto da “si può fare” a “non si può più fare”, con gran gioia dei cittadini campani che con un’azione camorristica gli hanno giustiziato il neo facciale. “Big” Giuliano invece è stato avvistato – difficile non vederlo – fra i cumuli di spazzatura in cerca di preservativi usati, intento a raccogliere prove lampanti di omicidi impuniti di embrioni in tutta la Campania e chiedendo giustizia a San Clementino, protettore di tutti i Mastella. Casini alle prese con un corso d'aggiornamento in Vaticano sul catechismo di Santa Romana Chiesa ha gridato al complotto “veltrusconiano”, dicendo che quello dei rifiuti campani è la riprova dell'inciucio ordito dai due Signori del Male: “Veltru” e “Sconi”. Bertinotti non si pronuncia anche perché volete mettere per uno con la “r” alla francese come la sua non è mica una passeggiata pronunciare la parola vigliacca e traditrice: “rrr...ifiuti”. La Santanchè – che molti di voi si chiederanno non a torto “ma chi è?” – aveva promesso di risolvere la questione monnezza se fosse stata eletta Primo Ministro femmina della storia fascista, ops volevo dire repubblicana, eliminando l'elemento inquinante alla radice, gli immigrati, e applicando la formula vincente: “NIENTE IMMIGRATI = NIENTE INQUINAMENTO”. In tutto ciò l'unico ad aver taciuto è stato Fini, affetto da una sindrome sconosciuta soprannominata “bossingite”. La sua prognosi – dicono – è riservata, nel senso che i medici si riservano di porre fine all'accanimento terapeutico e se l'onorevole non darà segni di ripresa gli verrà definitivamente staccata la spina. A nulla sembra valere la musicoterapia propinatagli da un suo amico di vecchia data un tal Storace, che per farlo risvegliare dal coma profondo in cui è immerso gli somministra in massicce dosi quotidiane la compilation del ventennio, tra cui la canzone preferita del Gianfranchino bambino dal titolo esotico: Faccetta nera. A coordinare il De profundis su Monnezzopoli si è levata la voce argentina di George Napolitain, di nome e pure di fatto, che con il forte senso delle istituzioni che da sempre lo contraddistingue ha decretato: “Quello dei rifiuti in Campania è il cimitero dell'amor patrio”. Sante parole, monsieur le Président...
Postfazione della redazione: Trattandosi di una satira, nulla di quanto detto nei virgolettati (“”) corrisponde a vere dichiarazioni dei personaggi citati. Quanto contenuto all'interno dell'articolo non corrisponde all'opinione della redazione ed è frutto della fervida fantasia dell'autore. Vi preghiamo di scusarlo ma evidentemente la diossina contenuta nelle mozzarelle di bufala – di cui si è abbuffato – gli ha dato di volta il cervello.