5.6.06

Pago a "Music Farm", il nuovo reality show firmato Rai

Intervista di Silvia Del Beccaro


Sognava di affermarsi nel panorama della musica a livello nazionale e finalmente, dopo anni di esibizioni in una cover band, si è avverato il suo desiderio. Il cantautore cagliaritano Pago, la scorsa estate, ha fatto il grande salto, approdando nel mondo televisivo e radiofonico con il singolo “Parlo di te” (prodotto da Flavio Ibba). Il jingle è stato utilizzato per la prima volta dalla Citroen C3 per il suo ultimo spot, che vedeva come protagonisti i guanti di un pilota che cominciavano a portare l'auto in pista senza il loro “padrone”. Nel 2005 il suo singolo è stato sulla cresta dell’onda ed è stato emesso da tutte le stazioni radiofoniche nazionali; i Dee Jay hanno indicato Pago come migliore esordiente e molti ascoltatori hanno richiesto la sua canzone. Alcuni lo hanno addirittura definito "il tormentone dell'estate", data la piacevole sonorità pop del brano e la simpatia del personaggio, carismatico, romantico e coinvolgente. Ma a chi si è ispirato Pago mentre scriveva le parole del suo successo? «A nessuno in particolare… Si tratta di una canzone che ho composto cinque anni fa, quando non ero ancora legato sentimentalmente».
Per lunghi anni Pago, il cui vero nome corrisponde a Pacifico Settembre, ha cercato questo momento, impegnando tutte le energie in quella che era – e resta – la sua grande passione: la musica. «Dicono che sono nato cantando e suonando – spiega sorridendo il cantautore –; in effetti, il mio è un talento innato: già da piccolo suonavo l’organetto, poi sono passato alla chitarra. Per tutti gli amici, fin da bambino, io ero quello che cantava».
Purtroppo, però, non è stato facile diventare qualcuno e riuscire ad emergere nella giungla della musica. Il cantautore, infatti, ha dovuto trascorrere la sua adolescenza all’insegna della gavetta, fatta di cover band e di viaggi in giro per l’Italia, alla ricerca di collaborazioni importanti. «Giravamo l’Italia in camper, cercando di proporre la nostra musica, ma niente da fare. Così ho deciso di lasciare tutto e di partire, alla ricerca di una meta, un posto dove poter fare della mia passione un vero lavoro».
Cagliari, Napoli, Roma e Perugia, alle quali sono seguite Firenze e Bologna. Ma la vera svolta, da un punto di vista artistico, è avvenuta con il suo arrivo a Milano, dove Pago ha conosciuto Flavio Ibba e Carlo Palmas (con i quali collabora tuttora). Insieme a loro, la sua voce ha trovato spazio in vari spot, sia televisivi che radiofonici (Knorr, Coca Cola, Renault Clio, Valfrutta ecc...). Ma il suo sogno rimaneva sempre quello di crearsi uno spazio all’interno del mondo della discografia italiana. Ed eccolo finalmente oggi: i sui singoli ("Parlo di te" e "Non cambi mai") risultano fra i più richiesti; le sue parole sono canticchiate da tutti e le sue canzoni vengono apprezzate dai migliori Dee-Jay. È chiaro che registrare il jingle di una pubblicità non sia cosa da tutti i giorni (nemmeno da tutti). Ma come definisce Pago questo momento di successo? Un semplice colpo di fortuna o soprattutto il frutto di anni di lavoro? «Certamente è una grande occasione che mi è capitata per caso, ma è anche un obiettivo cercato a lungo, visto soprattutto che il mio produttore fa spot pubblicitari da vent’anni».
Pago deve molto anche alla sua testardaggine tipicamente sarda (ovvia, date le sue origini cagliaritane), che lui stesso definisce una spiccante caratteristica del suo comportamento. Oltre ad essere simpaticamente “ostinato”, però, Pago è una persona onesta, energica, coinvolgente e brillante: qualità che decisamente lo guideranno verso al successo. Inoltre, ama il suo lavoro, i concerti, le sue canzoni. Senza dubbio, la musica è la sua vita. Attualmente sta vivendo un momento da sogno, come lui stesso lo ha definito. Ma come ci si sente sapendo che molte persone in macchina, nei supermercati o nelle case, lo ascoltano e canticchiano le sue parole? «Prima devo verificare se effettivamente accade tutto questo – risponde Pago sorridendo – Ovviamente gli amici non fanno testo. Sinceramente non ho ancor ben realizzato quello che mi sta capitando. Mi sembra ancora tutto un po’ irreale, quasi un sogno. Devo ancora abituarmi alla bellissima sensazione di poter sentire le mie canzoni in radio. Sto vivendo il momento più bello della mia vita, dal punto di vista musicale s’intende, e spero che tutto vada in crescendo».
Un successo che gli auguriamo anche noi, vista la volontà, la grinta e le doti artistiche (sia strumentali che canore) che lo caratterizzano.
I Dee-Jay lo inseriscono nella categoria “giovani”, anche se in realtà non è proprio un esordiente nel panorama musicale italiano… Infatti la sua avventura è iniziata quando era un adolescente… Più precisamente all’età di 17 anni. «A livello musicale sono in giro da più di dieci anni, anche se solo da poco ho fatto "il grande salto". Ho iniziato con un gruppo formato da amici, che si è sciolto però dopo qualche tempo. Poi ho collaborato con alcuni artisti famosi e infine mi sono inserito in varie cover band, tra cui i “Super Up”».
Quella con i “Super Up” però era una collaborazione destinata a scemare, dato che con l’uscita del suo primo album Pago è stato impegnato nella sua carriera da solista. Un traguardo che molti cantanti aspettano per anni e che li porta davanti a un bivio: andare avanti con il proprio nome o rimanere legati ad un gruppo. Fortunatamente, però, i “Super Up” e Pago sono amici da anni e, nonostante siano costretti a cercare un nuovo cantante, Lallo, Paolo e Marcello (componenti del gruppo) rimangono legati al loro ex leader. Insieme a loro Pago ha provato alcune tra le esperienze più belle. «Con i “Super Up” ho girato i locali più belli di Italia: Twiga, Billionaire, Zanzibar... Siamo stati definiti tra le migliori cover band. In più, la gente riempiva i locali solo per sentire suonare noi. Ho vissuto momenti indimenticabili».
Dunque per Pago il mega-successo è “in agguato”… e noi speriamo lo catturi presto, incidendo il suo nome nelle stelle della musica italiana pop.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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